La giornata sul Mito di Sisifo

Redazione

17-11-2010  

 

Il lavoro sul mito di Sisifo, avviato nell’intento di intercettare fantasie antiche, è diventato in poco tempo uno strumento formidabile per riflettere sul presente e per recuperare passaggi centrali della storia personale dei membri del gruppo.

Il piacere di riattraversare il mito è dilagato come un virus; i gruppi attivi nelle carceri di San Vittore, Opera e Bollate hanno cominciato a contagiarsi a vicenda e, settimana dopo settimana, le vicende di Sisifo sono diventate per tutti un racconto nel quale specchiarsi.

La collaborazione fra detenuti e membri esterni del gruppo ha fatto il resto, motivando tutti a indossare i panni dei diversi personaggi e ad attraversarne le relazioni. Sisifo, Zeus, Asopo, Thanatos e il famoso Masso sono diventati per l’intero gruppo maschere con cui riconoscersi, raccontarsi, progettare.

Grazie alla collaborazione con la Direzione e la Polizia Penitenziaria di San Vittore, il Mito di Sisifo viene portato il 29 novembre 2010 all’attenzione di cittadini comuni, di operatori penitenziari e degli insegnanti con cui da tempo il Gruppo della Trasgressione collabora per la prevenzione di bullismo e tossicodipendenza.

La prima parte dell’incontro vedrà dunque i detenuti del Gruppo Trsg. di San Vittore raccontare e recitare i momenti salienti del mito (45 minuti); dopo una breve carrellata pilotata da Stefano Zuffi con dipinti classici della storia dell'arte, verrà aperto lo spazio per commentare e approfondire, pubblico insieme con i detenuti protagonisti, il problema della siccità a Corinto, i conflitti di Sisifo con Giove e con Asopo, degli adolescenti con il limite, dell’uomo con i suoi bisogni e le sue ambizioni.

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