Lettera al Padre

 

Massimo Battarin

23-03-2005  

 

Signore, sono qua nudo di fronte a te. Ho sbagliato, ho peccato; non ho resistito alla tentazione… volevo essere come te, non mi bastava ciò che avevo.

Non mi cacciare lontano, io e tua figlia abbiamo bisogno dei tuoi insegnamenti, non possiamo affrontare il mondo da peccatori, senza capire siamo perduti. Le tentazioni sono là, fuori.

Vogliamo potere reagire alla seduzione del serpente, al richiamo del desiderio di onnipotenza, ma per fare questo abbiamo bisogno di te, tu sai bene che siamo uomini e abbiamo necessità di amare.

Le tue grida mi spaventano, ci dici di andare via, che non siamo più tuoi figli, ti volgiamo le spalle e tutto questo mi fa ancor più paura, provo inquietudine, sono perso…

Schiaffeggiami, fammi ancor più male di quanto la colpa non faccia già, ma non mi abbandonare, solo così potrò comprendere e crescere dopo aver peccato.

La mia mano si è macchiata, senza di te è già cenere, guidami affinché non sia capace di procurare solo dolore, ma sia in grado di dare e ricevere amore.

Puniscimi per la mia colpa, ma ti prego non abbandonarmi alla compagnia dei miei fantasmi, non volgermi le spalle, mio Dio.