Tempo e lavoro per un uomo forgiato col male

Rosario Giugliano

01-03-2010

Ci vuole tempo e lavoro perché un uomo forgiato col male e circondato dal nulla possa giungere a una nuova identità, pur continuando ad essere se stesso.

Ognuno di noi si costruisce nella realtà che lo circonda, con quello si nutre e con quello ci si deve confrontare ogni giorno. Da piccoli si è delle spugne, assorbi tutto ciò che ti sta intorno, si hanno poche difese, le cose ti arrivano addosso a secchiate e hai pochi strumenti per valutare le scorie negative.

Un sogno proibito mi ha portato alla deriva. Si è tanto vanitosi e si ha tanta fretta di crescere, finché non trovi chi ti regala delle ali e ti insegna a “volare”. In quel mondo tutti volano, quindi pensi che sia normale.

Chi poteva immaginare cosa loro avessero seminato e il destino cosa mi avesse riservato, fatto sta che gli anni erano passati e la piantina era diventata una quercia maestosa e si piaceva per la sua forte identità.

Il tempo passava e la crosta aumentava il suo spessore, mi ammiravo con orgoglio, esattamente come facevo un tempo nel guardare i malavitosi adulti del mio paese. Ora ero io lo “specialista”, tutto correva velocemente, come il copione di un film scritto non si sa bene da chi.

Quante volte ho pensato ad una frase che mi ripeteva spesso mia madre: figlio mio, non è tutto oro quello che luccica. Cosa volesse dire l’ho capito col tempo, quel tempo che mi è costato 31 anni della mia vita in carcere. Questo rimorso non mi lascerà mai.

Un fardello troppo pesante che mi ha immobilizzato, trasformandomi in una tartaruga, quel ragazzo che “volava” se ne era andato. Per dirla tutta, non ho mai volato, non mi sono mai mosso, ho solo vissuto una brutta realtà.

Sono anni che vivo nel guscio della tartaruga, riflettendo e facendo autocritica, guardandomi dentro nella nicchia per far emergere le energie positive e riflettere su quelle negative. Non si guarisce in un giorno, ci vuole lavoro e tempo e tanta forza. Mi agito come un forsennato nel mio guscio per uscire definitivamente, ma so che ce la farò.

Certo, uscirò nudo, ma di questo non ho paura perché oggi mi sento forte dei valori assimilati in questi ultimi anni, con i quali mi sto costruendo una nuova identità.

Poi, sono un fortunato perché Lui non mi ha mai abbandonato e mi sta accompagnando in questo percorso, non lo vedo ma lo sento, il suo amore mi illumina l’anima.

Le tartarughe mettono la testa fuori nel sentire il profumo di una foglia di lattuga fresca. La stessa cosa sta capitando a me nel sentire il profumo del rosmarino.

Io sono pronto e mi auguro che lo siano anche gli altri. Certo, non bisogna avere fretta, la società ha i suoi tempi per metabolizzare i torti subiti e ahimè io ne ho causati molti.