Il potere della coda del diavolo…

Gerardo Gadaleta

27-07-2009

Indipendentemente dal luogo in cui mi trovo ristretto, l’unico mio rammarico è di non poter avere la gioia di vedere crescere i miei tre nipoti, di non poter essere presente come nonno, non poter dar loro l’affetto, l’amore che nutro per loro. E’ tutto quello che un nonno ha da dare ai suoi nipoti. Non pensavo che potesse capitare anche con i miei nipoti quello che è capitato con i miei figli. Ho visto crescere i miei figli attraverso i colloqui e non credevo di poter essere assente anche con i loro figli.

Questa riflessione purtroppo la faccio durante questa restrizione, mi rendo conto solo adesso di quanto ho perso. Mi sono reso conto che gli affetti sono la cosa più importante che si possa avere nella vita, che niente di materiale può sostituire.

Non voglio cercare giustificazioni, dico che non sono stato abbastanza forte di fronte alle circostanze, non ho saputo dire di no. Queste sono cose che si pagano a caro prezzo. Prima non avevo il senso della responsabilità, l’impulsività comandava su me stesso.

E’ successo che degli amici che io consideravo come fratelli mi hanno chiesto un favore, volevano il mio appoggio pur sapendo che io con il passato avevo chiuso; mi sono sentito assillato, stressato dall’insistenza di queste persone. Dopo un lungo insistere ho deciso di fare loro il favore che mi avevano chiesto, il diavolo ci ha messo la coda e tutto è andato male. Mi trovo in carcere per non aver avuto la forza di dire no.