Lettera al Presidente

Emilio Toscani

Carcere di Opera

16-05-2012

Egregio Signor presidente,

le scrivo in merito a quello che sembra essere un positivo incremento dell’interesse delle istituzioni nei confronti delle attività culturali e formative che sono attuate nei luoghi di detenzione della Lombardia.

Recentemente sono entrato a far parte di un gruppo di studio noto come “Gruppo della Trasgressione”. Per tentare una non facile sintesi, potrei dire che questi nostri incontri, agevolati da operatori che con passione e competenza ci affiancano in modo discreto, hanno lo scopo di favorire le nostre capacità introspettive nel comprendere il nostro vissuto, nel riconsiderare noi stessi all’interno della collettività e nel progettare un futuro, ponendoci nei confronti della comunità esterna in modo diverso e migliore.

Forse l’obiettivo più alto dei nostri percorsi attraverso il gruppo della trasgressione è quello di creare o migliorare gli strumenti attraverso i quali poter decidere consapevolmente cosa fare di noi stessi e che tipo di persone diventare in futuro. La conoscenza di sé, degli altri e di ciò che avviene nel nostro mondo sono tappe fondamentali per coltivare evoluzioni positive di noi stessi. Quello che il dott. Aparo e il suo entourage pongono in essere è una valorizzazione delle potenzialità umane e sociali che si trovano in ogni individuo, spesso coperte da sedimenti di sottoculture negative o di condizionamenti penalizzanti.

Il progetto “Gruppo della Trasgressione” è particolarmente significativo e lodevole anche in considerazione dell’ambito carcerario nella sua complessità, che definire “ostile” è eufemistico.

Nella considerazione della Sua persona, del Suo vissuto professionale e delle conoscenze che sicuramente Lei ha acquisito del mondo carcerario, mi sembra di onorare la Sua intelligenza nel risparmiarle una inutile “lamentatio” nonché sterili elenchi di carenze, malfunzionamenti e inadempienze varie.

Lei sa quanto questo nostro mondo sia carente in termini di qualità, intelligenza, etica e legalità. Absit iniuria verbis (sia lontana l’ingiuria dalle parole), ma la verità non deve e non può essere taciuta. È per questo che attività come il “Gruppo della Trasgressione” poste in ambiti così umanamente carenti, debbono essere incentivate, sostenute e favorite da chiunque abbia una visione illuminata del concetto di Uomo nei sui contenuti più nobili.

Nemo ad impossibilia tenetur (nessuno è tenuto a fare cose impossibili), ma credo sia nelle Sue possibilità approfondire queste tematiche e favorire lo sviluppo di iniziative come questa, in tutti quei contesti che direttamente o indirettamente possono essere arricchiti attraverso le nostre testimonianze ed esperienze. Non si può ignorare l’alto valore educativo di queste iniziative laddove la società risulta più positivamente influenzabile, come ad esempio nelle scuole o nelle comunità di giovani. Sicuramente non le sfuggirà quanto possa avere un ruolo positivo e quanto questo genere di attività possano essere motivanti e salvifiche anche per chi, dopo aver sbagliato, desidera dare un nuovo e positivo significato alla propria esistenza.

La ringrazio per l’attenzione che ha dedicato a queste note.

Emilio Toscani