Lettera al Presidente

Antonio Iannetta

Carcere San Vittore

05-05-2012

Egregio Sig. Presidente

Le scrive un detenuto che frequenta il “Gruppo della Trasgressione” di San Vittore. Mi chiamo Antonio Iannetta, nato nel 1953 in provincia di Foggia, sposato con figli e in attesa di riottenere la residenza a Milano.

La mia personale esperienza con il Gruppo si è sviluppata e rafforzata nel corso degli anni. Nel Gruppo confluiscono storie e vissuti devastati da dipendenza e reati gravi. Il metodo particolare e unico del dott. Aparo ha sortito nel mio caso una “magica” revisione critica del mio passato.

Purtroppo l’assenza di risorse economiche ha riversato totalmente sulle sue spalle il “costo” dei quindici anni di vita del Gruppo, deprivandolo di una vita normale, pur regalandogli la soddisfazione di amicizie vere con uomini che si sono fidati e gli hanno affidato il loro futuro.

Per quanto ne so, riversare sul tavolo dinnanzi a studenti universitari, detenuti, giudici (qualche volta), docenti e intellettuali sconosciuti, storie di vita delinquenziale è un’anomalia riscontrabile solo qui da noi, dove spesso accade che uomini che si sono macchiati di crimini pesanti piangono commossi al ricordo di affetti traditi e discese agli inferi.

Ma al gruppo e alle sue enormi potenzialità sono ascrivibili anche mirabili ascese, ecco perché Le chiedo di sostenerci e aiutarci nel nostro cammino faticoso di reinserimento. Evitare l’abbruttimento che giorno dopo giorno monta, stando sdraiati al chiuso 22 ore su 24, è dovere delle Istituzioni. Prima o poi dovremo essere restituiti alla libertà e… tornare liberi “riparati” dalle nostre anomalie sarebbe anche un vantaggio economico per la società.

il Gruppo, anche se nei limiti delle nostre risorse, invoglia il detenuto allo studio e alla comprensione e lo fa da oltre 15 anni, nonostante la mancanza di aiuti esterni. Noi del Gruppo spesso ci chiediamo quanta strada potrebbe fare il nostro progetto se fossimo riconosciuti dalle Istituzioni per il lavoro svolto e sostenuti economicamente. Da molti anni, infatti, il gruppo lavora anche nell’ambito del bullismo, piaga che affligge i giovani e che andrebbe seguita sistematicamente nelle scuole e nelle discoteche.

Cordiali Saluti
Antonio Iannetta