In nome del colore

 

Marcello Lombardi

14-09-2003

Gli adolescenti oggi, vivono in una società complessa, imprevedibile nelle sue dinamiche e matrigna verso chi non riesce a stare al passo o non accetta le sue regole. Ciò provoca a volte la sensazione di totale mancanza di controllo e comprensione della realtà, una sensazione che può produrre atteggiamenti di paura, di rifiuto del diverso e del cambiamento. Se a tutto ciò si aggiunge la mancanza di modelli chiari di comportamento, può allora crescere nel giovane il bullismo, la violenza, l’aggressività su se stessi e sugli altri.

Così, è nella “strada” che si trova “famiglia”, dove ragazzi più anziani insegnano il “mestiere”: come rubare senza farsi prendere, come imporsi sugli altri, come “farsi rispettare”.

Fortunatamente non è sempre così: i più forti, i più fortunati, spesso i più acculturati trovano un importante antidoto alle derive sopra descritte e riescono ad adattarsi facilmente in modo poco conflittuale.

Concludo riassumendo quello che ho visto: le amicizie di strada sono fugaci, i tradimenti frequenti, le dispute violente. E quando si rimane soli, braccati, bisogna nascondersi. Insomma una vita sprecata, senza gioia, che conduce ad una lenta, grigia agonia … e al carcere.


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Ancora Grazie a Nico Bastone, di cui invitiamo a visitare l'impareggiabile sito su Fabrizio de André e il bellissimo sito dal quale ci dispensa i suoi regali.