Come una gravidanza

Marcello Lombardi

01-03-2004  


Sabato 28 febbraio, il Gruppo della Trasgressione ha incontrato la vedova Bartocci, vittima della rapina di viale Padova.

La guardavo fisso negli occhi, ascoltavo le sue parole, e ho immaginato che mi dicesse:

"mi sveglio nel mezzo della notte e mi dico: Se n’é andato. Mio marito non c’é più. Non lo vedrò mai più. Come accettarlo? Non voglio mangiare, camminare, scendere dal letto, né leggere, lavorare, cucinare, ascoltare, fare la madre. Non mi importa nulla. Non voglio essere distratta dal mio dolore. Non mi importerebbe morire. Non mi importerebbe proprio. Mi sveglio nel mezzo di ogni notte e mi dico: mio marito è morto...”

Il lutto .... mi sembra di essere in piena. Sempre. In un certo senso, é come una gravidanza; ma nella gravidanza sembra di fare qualcosa anche nella completa inattività, mentre nel lutto c’é un senso di futilità e d’insensatezza anche nel mezzo dell’azione...

"... la sua morte e l’unica cosa nella mia mente. La mia quotidianità si è spezzata e sono in quarantena con il mondo. Non voglio nulla da esso, e non ho nulla da dargli. Quando le cose diventano troppo brutte, il mondo per me non esiste. E’ una schifosa presa in giro, questa vita. Parti da zero per arrivare a zero. Perché amare una persona se poi ti viene strappata? Il frutto dell’amore è il dolore. Meglio non impegnarsi in niente.

Devo cominciare dall’inizio e ripetere: E’ morto. Come se fosse appena successo. E mi sento annegare, risucchiare dalla turbolenza della corrente, vorrei prendere la sua mano per farmi portare a riva. E mi manca tanto... Dei giorni posso guardare delle sue fotografie e quelle immagini mi rinvigoriscono, rinforzano le mie speranze. Altre volte uno sguardo basta a farmi scoppiare in lacrime.

Questo sgorgare di sentimenti mi fa guarire! Riesco a guardare le sue fotografie senza quella stretta alla gola, senza farmi attanagliare dai ricordi... Pezzo dopo pezzo rientro nel mondo. Una nuova fase. Un corpo nuovo, una voce nuova. Gli uccelli mi consolano col loro volo, gli alberi con la loro crescita, il cane con l’orma calda lasciata sul divano. Gente sconosciuta mi consola col suo muoversi. E’ come la convalescenza da una malattia, la guarigione da se stessi....
Mio marito se n’è andato...