San Vittore

Testo: Paolo Donati; Musica: P. Donati e Alessandro Radici

19-05-2012

Com’è sottile la linea che separa
l'ombra più profonda dalla piena luce
e capita di non saper vedere
in che direzione vai.
Così succede di non saper sentire
la rabbia che ti spinge e non ti fa capire
di quanto ti allontani un po' per volta
e chissà se tornerai.

Tra luci e ombre si trova a navigare
chi si allontana tenendosi per mano
a quella rabbia cieca e sorda alla paura,
che gli urla dentro e a quella che procura.

San Vittore è in mezzo a quattro vie
nemmeno tanto grandi ma per attraversarle
devi avere il cuore fermo e un permesso
stretto nella mano.
A San Vittore ci vai anche per gioco
con regole già scritte però ti fermi poco
che a chi ha giocato duro resta dentro
anche il suo futuro.

Solo discese incontra nel cammino
chi si allontana tenendosi per mano
ad un coraggio finto e fatto di paura
quella sua dentro e quella che procura.
San Vittore è un santo di Milano
Che porta scarpe cucite a mano
con all'interno la parte dura
che rende sordi e che fa paura.

San Vittore è in mezzo a tanta gente
lì per incontrare chi vede raramente,
chi piange di nascosto, chi in silenzio,
chi fa finta e chi per niente.
A San Vittore ci vai a sentirti meglio
a misurar destini e pesare la fortuna,
ad incontrare di nascosto le voci
che ti parlano dentro.

San Vittore è un santo di Milano
Che porta scarpe cucite a mano
con all'interno la parte dura
che rende sordi e che fa paura.
Sul calendario lo cercheresti invano
lui gira sempre con il cuore in mano
perché vivendo oltre lontane mura
ogni giorno deve prendersene cura.