Mio fratello Pepè

 

Giovanni Flachi

10-11-2009
 

Io non so che cos’è il bullismo verso i compagni, forse perché adolescente non lo sono mai stato. Per dimostrare il mio valore e la mia cattiveria ho usato metodi diversi dal farmi consegnare la focaccia dal mio compagno di classe; anzi, con loro ero gentile e affettuoso (per quel che mi era concesso esserlo). La prima volta che ho fatto un atto di bullismo era nei confronti di un adulto; l’avevo umiliato di fronte alla sua ragazza perché io la desideravo. Quando mio fratello Pepè è venuto a saperlo, che c’era l’altro e che mi ero servito della sua persona per commettere un’ingiustizia, non solo mi ha fatto chiedere scusa all’interessato, ma mi ha anche umiliato facendomi provare e sentire la stessa sensazione della mia “vittima”.

Poi venne l’arresto di mio fratello Pepè e, nonostante io avessi degli ottimi esempi come mio padre e mio fratello Massimo che oltre ad essere dei grandi lavoratori mi coprivano d’attenzione e d’affetto, io scelsi di seguire la strada “romantica” del bandito perché, oltre a cercare più considerazione dalla mia famiglia e nell’ambiente difficile in cui mi trovavo, volevo soprattutto che Pepè fosse orgoglioso di me.

Oggi che sono uomo mi rendo conto di aver sbagliato sotto due aspetti: il primo è quello d’aver tradito me stesso non permettendomi di crescere in base alla mia vera natura, il secondo invece è quello d’aver deluso Pepè e anche la mia famiglia perché tutti loro avrebbero di gran lunga preferito che io diventassi una persona onesta e serena ma soprattutto me stesso.

Oggi io convivo con la donna dei miei sogni adolescenziali e mia figlia di due anni. E quando ci sono dei problemi di bullismo con suo figlio Andrea capisco che una donna sola non basta per arginare il problema, ma ci vuole il supporto amorevole e forte di un uomo maturo e capace di dare a questo ragazzo la calma e la sicurezza che mancano a chi vive forti disagi.

Per quel che riguarda il mio presente posso dire con fermezza che guardo al futuro con la consapevolezza del mio valore e i miei limiti e la libertà degli uomini indipendenti non mi fa più paura. Spero che questo scritto possa essere motivo di riflessione e dolcezza per qualche mio simile.