La vittoria di Matt

Genti Mullah Arben

17-06-2012

Cara Redazione dell’Officina della 4°S, sono un vostro assiduo e divertito lettore. Desidero ringraziarvi perché sulle vostre pagine ho letto recentemente la storia di un ragazzo disabile che aveva voluto partecipare a una gara aperta ad atleti professionisti.

Mentre Matt si avvicinava ai blocchi di partenza, gli sguardi degli altri atleti e degli spettatori cadevano sulla sua camminata zoppicante. Gli occhi su di lui comunicavano stupore, compassione, divertita curiosità. Ma Matt, per nulla turbato dalle reazioni delle persone attorno, manteneva lo sguardo puntato verso il suo obiettivo.

La gara ha inizio, tutti gli atleti lasciano indietro Matt e continuano la corsa incoraggiati dai loro sostenitori. All'arrivo ricevono lodi e abbracci dai loro famigliari e dagli amici. Matt non ha terminato ancora il primo giro del campo ma non molla, tutto sudato e con la sua andatura storta, continua la corsa.

A un tratto si accorge di alcune voci che lo sostengono, sente gli applausi e vede che le persone lo seguono fino a quando termina la sua corsa. Qui lo circondano e lo abbracciano ed è sulla linea del traguardo che il suo respiro affannato si mescola con il calore e gli occhi lucidi delle persone. Ed è questo il suo premio: stare mezzo alla gente.

Come sempre, conservo con cura gli articoli che mi piacciono, ma questo non l'ho messo con gli altri, l'ho portato con me. L'altro giorno, dopo tanto tempo, mi sono messo a correre. Dopo dieci minuti sentivo già la stanchezza, non ero abituato, volevo mollare.

Vicino a me ho sentito una voce che m'incoraggiava: dai non mollare! Mi giro ma intorno non ho visto nessuno, solo pochi secondi dopo sento di nuovo una voce che mi dice: sono Matt, vieni che ti faccio compagnia.

Non ho girato più la testa, ho continuato la corsa per un'ora e mezza, ma non sentivo stanchezza, con me c'era Matt era lui la mia forza. Ho visto altri fermarsi, ma le mie gambe erano leggere, avrei potuto continuare per ore, se l'agente non mi avesse chiamato per avvisarmi che l'ora d'aria era finita e dovevo tornare in cella.

Sono salito contento e appagato, grazie a Matt ho vinto anch'io! Ma è sufficiente questa vittoria per la mia vita? Non credo proprio! Non può bastare!

 

London 2012 - Apertura giochi olimpici

La vera realtà ti chiede di esserci con costanza, di partecipare a una competizione dove la vittoria non si basa sul superamento degli avversari, ma sulla dimostrazione della propria esistenza e su come si riesce a essere presenti nella vita degli altri. Così, come ha fatto Matt, che con la sua volontà è riuscito a sostenere la volontà e la fiducia delle altre persone.

 

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