Nel corso della serata, i personaggi di Fabrizio De André e i detenuti del Gruppo della Trasgressione ci consegnano, fra le pieghe della loro imperfezione, un’umanità che ci è cara.

Marinella, il pescatore, Bocca di rosa, orfani per scelta delle tradizionali e confortanti verità assolute, ci consegnano la loro fragilità fra i vicoli della città vecchia di Genova, fra i lucci argentati, lungo le sponde del torrente di Piero o all’ombra dell’ultimo sole.

In questi luoghi, che corrispondono al mondo di sempre, si temono due divise di diverso colore, s’incrociano il sorriso e il destino di un pescatore e un assassino, si fondono gli occhi grandi color di foglia e gli occhi grigi come la strada.

Fra tutti si riconosce l’obiettivo di superare ogni anno le piogge sottili dell’Hotel Supramonte per giungere, insieme alle anime salve di De André, al piacere di riconoscersi alleati e costruire nonostante la comune imperfezione.

Juri Aparo